Come scorreva il tempo nell’Urbe? Il calendario Romano
- Commenti disabilitati su Come scorreva il tempo nell’Urbe? Il calendario Romano
Fino ad ora, il calendario Gregoriano – quello che usiamo quotidianamente, e che è riconosciuto come il calendario internazionale – è probabilmente, con i suoi anni di 365 giorni intervallati ogni quattro da un anno bisestile con un giorno in più, il più preciso che siamo riusciti a sviluppare, e quello che meglio si adatta alla realtà dei cicli di movimento del pianeta su cui abitiamo. Ma alle sue origini, se risaliamo una lunga serie di calendari (come quelli venduti oggi da Colorbyphoto), c’è il calendario di Roma antica – che era ben meno preciso, in maniere che forse oggi possiamo trovare addirittura comiche, e che ha richiesto molte modifiche e aggiustamenti per portare allo strumento preciso di cui ci serviamo oggi.
Il primo calendario di Roma – fondato secondo la leggenda da Romolo in persona, settecento anni prima dell’inizio dell’era Comune – aveva dieci mesi, gli stessi che conosciamo da Marzo a Dicembre… e nient’altro. Mancavano una sessantina di giorni della stagione invernale, il che ovviamente lo rendeva ben poco utile nel predire il ritorno delle stagioni. A farne la prima riforma fu un’altra figura leggendaria, il re Numa Pompilio, che inserì i due mesi di Gennaio e Febbraio, portando il calendario a 355 giorni; inoltre il Pontefice Massimo, una carica ufficiale, aveva il compito di stabilire quando (solitamente ad anni alterni) inserire nel calendario un mese, detto Mensis Intercalaris, di 27 giorni, per riallineare il calendario all’anno solare. Un sistema, come vediamo, piuttosto complicato, anche perché come vediamo i mesi erano ancora basati su un ciclo lunare, intorno ai 30 giorni; inoltre, il primo giorno del mese, il quindicesimo, e il giorno della luna piena avevano nomi speciali (Calende, Idi e None) e tutti gli altri giorni del mese venivano indicati in riferimento a questi.
Ci vollero, come è semplice immaginare, non pochi aggiustamenti – e secoli di tempo e calcoli – per portare questo calendario un po’ sgangherato e complesso a diventare quello moderno che usiamo oggi (e che chissà non venga sostituito, fra secoli, da uno ancora più preciso.); nel medioevo
capitò perfino che un papa dovesse ufficialmente cancellare un paio di settimane “una tantum” , dichiarando una data ufficiale per riallineare il calendario e le stagioni. Ma per fortuna il risultato finale si è dimostrato valido e oggi possiamo organizzarci con la precisione che ormai ci è divenuta indispensabile.